Meccanismi che collegano la PCOS al rischio cardiovascolare
Un numero crescente di prove suggerisce un’associazione tra malattie cardiovascolari e la PCOS. Infatti, molte donne con la sindrome presentano anche fattori di rischio cardiovascolare, tra cui dislipidemia, insulino-resistenza, ipertensione, disturbi ipertensivi in gravidanza, diabete gestazionale e ad esordio precoce e sindrome metabolica. Inoltre, rispetto alla popolazione generale, queste condizioni si manifestano spesso in età più precoce nelle donne con PCOS, una popolazione in cui anche la prevalenza dell’eccesso di peso corporeo è particolarmente elevata.
Queste anomalie contribuiscono a creare un disequilibrio nel corpo come stress ossidativo, ossia una condizione in cui le cellule producono più sostanze dannose (ossidanti) di quante ne riescano a neutralizzare con i loro sistemi di difesa naturali (antiossidanti). Lo stress ossidativo e l’infiammazione cronica di basso grado che ne deriva danneggiano progressivamente le cellule endoteliali, ovvero quelle che rivestono le pareti dei vasi sanguigni, compromettendone la funzione.
Con il tempo, questo processo può favorire la formazione di placche e l’irrigidimento delle arterie, fenomeno definito aterosclerosi subclinica, che rappresenta un importante segnale precoce di rischio cardiovascolare, anche in assenza di sintomi clinici. [3]
Etnia, età e nuovi biomarcatori: come cambia il rischio cardiovascolare nelle donne PCOS
La PCOS si manifesta, come sappiamo, in modo molto diverso da una donna all’altra. Le differenze dipendono da tanti fattori: l’etnia, l’età e perfino alcuni marcatori biologici che influenzano il metabolismo e la salute del cuore. [2]
1. Differenze tra gruppi etnici
Le donne con PCOS mostrano caratteristiche metaboliche differenti in base all’origine geografica:
- Asiatiche e americane: tendono a sviluppare obesità centrale, insulino-resistenza e rischio aumentato di diabete di tipo 2, anche con peso normale.
- Europee e mediorientali: presentano più spesso iperandrogenismo, irsutismo e alopecia androgenetica.
- Donne di colore: maggiore rischio di ipertensione e malattie cardiovascolari, anche con profili lipidici normali.
- Ispaniche: più predisposte a obesità e diabete, con profilo lipidico meno favorevole.
- Asiatiche: minore obesità ma più dislipidemia e resistenza all’insulina.
2. Variazioni con l’età
Il rischio cardiovascolare nelle donne con PCOS cambia nel corso della vita:
- Adolescenti (15-30 anni): fino al 50% presenta sovrappeso o obesità e una maggiore circonferenza vita che equivale a un rischio precoce di sviluppare disfunzione endoteliale.
- Età adulta (30-40 anni): le donne con PCOS hanno un rischio maggiore del 19% di sviluppare malattie cardiovascolari, e questo può essere attribuito a vari fattori, tra cui obesità, ipertensione e diabete di tipo 2 che sembrano più prevalenti nelle donne giovani.
- Mezza età (35-55 anni): anche se alcuni sintomi della PCOS si attenuano, persistono obesità, ipertensione e alterazioni metaboliche.
- Menopausa (>55 anni): rischio cardiovascolare ancora più alto nelle donne che presentano più tratti della PCOS (iperandrogenismo, irregolarità mestruali, disfunzioni metaboliche).
3. Biomarcatori utili per la diagnosi precoce
Dai più recenti studi, sembrerebbe che per migliorare la prevenzione, è utile monitorare anche alcuni biomarcatori infiammatori e metabolici che indicano un rischio cardiometabolico più elevato.
- Citochine infiammatorie
- Prodotti della glicazione avanzata (AGE)
- Proteine alterate
Lo studio di questi biomarcatori potrebbe permettere in futuro diagnosi più precoci e personalizzate, aiutando a prevenire le complicanze cardiovascolari nelle donne con PCOS. Rimane però il fatto che sono necessarie ulteriori ricerche e studi a lungo termine per stabilire linee guida cliniche e valori di riferimento.
Importanza dei fenotipi PCOS
Un aspetto rilevante emerso dallo studio in oggetto riguarda le differenze tra i fenotipi di PCOS che condividono l’iperandrogenismo (A, B e C) rispetto a quello non iperandrogenico (D).
È interessante notare che i dati della letteratura suggeriscono che il rischio di malattie cardiovascolari sembra essere più fortemente associato ai fenotipi iperandrogeni, caratterizzati da un elevato squilibrio metabolico. D’altra parte, le donne con fenotipo D presentano una ridotta incidenza di anomalie metaboliche e la più bassa alterazione della sensibilità all’insulina rispetto agli altri fenotipi. [2]
Questo implica che la diagnosi e la stratificazione del rischio in PCOS dovrebbero tenere conto non solo della presenza della sindrome, ma del fenotipo specifico e della presenza di fattori di rischio aggiuntivi.
Implicazioni pratiche per la prevenzione
Appare chiaro che la PCOS è fortemente associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, ma diventa fondamentale distinguere tra i diversi fenotipi di PCOS per affrontare meglio il grado di rischio.
È fondamentale, quindi, effettuare lo screening precoce dei fattori di rischio cardiovascolare nelle donne con PCOS: pressione arteriosa, glicemia, profilo lipidico, circonferenza vita, indice di massa corporea. [3]
Ma non solo, altri accorgimenti da tenere a mente sono:
- Considerare l’età della donna e il fatto che la PCOS può “portare” fattori di rischio cardiovascolare fin dalla giovane età.
- È fondamentale una collaborazione multidisciplinare tra ginecologia, endocrinologia e cardiologia per una presa in carico integrata della paziente con PCOS.
- Nelle donne PCOS va promosso uno stile di vita sano: alimentazione equilibrata, attività fisica, controllo del peso corporeo e monitoraggio continuo del profilo. [3]
Conclusioni
La PCOS va considerata non solo nella dimensione riproduttiva ed endocrinologica, ma anche come condizione che esprime un aumento del rischio cardiovascolare.
È dimostrato che le donne con PCOS, specialmente se presentano fattori metabolici o iperandrogenismo, hanno un rischio più elevato di eventi cardiovascolari (infarto, malattia coronarica, ictus) rispetto alla popolazione generale.
Dal punto di vista pratico, ciò implica: diagnosi precoce, valutazione sistematica dei fattori di rischio cardiovascolare, stratificazione in base al fenotipo di PCOS, e un approccio integrato che promuova la salute cardiometabolica insieme alla gestione del disturbo ginecologico.
Fonti
[1] P. Scicchitano et al., Cardiovascular Risk in Women With PCOS
[2] G. Geraci et al., Women with PCOS have a heightened risk of cardiometabolic and cardiovascular diseases: statement from the Experts Group on Inositol in Basic and Clinical Research and PCOS (EGOI-PCOS) and Italian Association of Hospital Cardiologists (ANMCO)
[3] Gruppo San Donato: Ovaio policistico e rischio cardiovascolare nella donna, un legame spesso sottovalutato
