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PCOS e sindrome metabolica: quale relazione?

sindrome metabolica e pcos

In questo articolo vi parliamo della sindrome metabolica, una condizione spesso associata alla PCOS e con importanti ripercussioni sulla salute.

Studi scientifici, infatti, hanno evidenziato che le alterazioni metaboliche sono una componente centrale della PCOS: fino al 40% delle donne normopeso affette dalla sindrome presenta insulino-resistenza (e si arriva all’80% nelle donne con obesità). (2)

Che cos’è la sindrome metabolica?

Sappiamo che le conseguenze a lungo termine della PCOS comprendono rischi elevati di sviluppare patologie di tipo metabolico e cardiovascolare.

Infatti, le donne con PCOS possono andare incontro con maggiore frequenza a (3):

obesità con distribuzione del grasso di tipo androide;
diabete mellito di tipo 2;
ipertensione arteriosa;
• dislipidemie, ovvero un livello elevato di lipidi (colesterolo e/o trigliceridi).

Quest’insieme di alterazioni viene accomunata sotto il nome di sindrome metabolica, caratterizzata da una circonferenza vita maggiore del normale (dovuta al grasso addominale in eccesso) che può peggiorare la probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. (3)

La prevalenza della sindrome metabolica nelle donne PCOS è di circa il 40-45%. Inoltre, l’associazione tra queste due condizioni sembra essere particolarmente importante nelle donne PCOS giovani con sovrappeso e obesità. (4)

Molti studi hanno esaminato l’associazione tra PCOS e dislipidemia, ovvero un profilo lipidico caratterizzato da aumento del colesterolo “cattivo” e dei trigliceridi. (4)

La predisposizione alle malattie metaboliche come il diabete di tipo 2 è ben documentata, mentre la ricerca continua ad indagare il rischio cardiovascolare nella PCOS. (5)

Diagnosi e cause della sindrome metabolica

La sindrome metabolica viene diagnosticata quando sono presenti almeno tre dei seguenti fattori di rischio:

obesità addominale;
• alterazioni glicemiche;
• dislipidemie, inclusi elevati livelli di trigliceridi e bassi livelli di colesterolo HDL (colesterolo “buono”);
ipertensione. (6)

Il sovrappeso e l’obesità interessano il 60-70% delle donne con PCOS (Indice di Massa Corporea ≥25), spesso in associazione all’insulino-resistenza. Dati dimostrano che c’è una forte correlazione tra obesità e resistenza all’insulina nelle donne con PCOS, se paragonate alla popolazione generale. Tuttavia, l’alterata sensibilità all’insulina può essere presente anche nelle donne PCOS normopeso. (5)

L’Organizzazione Mondiale della Sanità fu la prima nel 1988 a pubblicare dei criteri, riconosciuti a livello internazionale, per la definizione della sindrome metabolica.
A questa, fecero seguito quelle proposte dal National Cholesterol Education Program’s Adult Treatment Panel e dall’International Diabetes Federation.

Tutte le definizioni convergono sugli elementi fondamentali della sindrome che abbiamo elencato sopra, seppur con alcune differenze relative ai valori di riferimento. (6)

Le cause della sindrome metabolica

Le cause principali dell’insorgenza della sindrome metabolica sono per lo più da ritrovare nello stile di vita sedentario e nella dieta poco equilibrata. (6)

Tutti i fattori di rischio associati con la sindrome sono intercorrelati. L’obesità e la mancanza di esercizio fisico tendono a portare all’insulino-resistenza. L’eccesso di insulina è la conseguenza di una “resistenza” a questo ormone che si genera nei soggetti che seguono un regime alimentare ipercalorico in maniera cronica. La “resistenza all’insulina” nasce come tentativo da parte dell’organismo di proteggersi dall’obesità.

Questa, a sua volta, determina effetti negativi sulla produzione lipidica, aumentando il colesterolo “cattivo” e i trigliceridi, a discapito del colesterolo “buono”. (6)

La gestione terapeutica dell’obesità e della sindrome metabolica deve mirare a prevenire e trattare le eventuali patologie associate. (5)

Stile di vita

La prevenzione è la migliore arma che si può mettere in campo per evitare l’insorgere della sindrome metabolica. (7)

Il cambiamento dello stile di vita, il controllo del peso corporeo, l’aumento dell’attività fisica e una dieta modificata qualitativamente e quantitativamente sono le principali strategie da adottare, sia come strumento di prevenzione primaria sia come mezzo terapeutico in prevenzione secondaria. (7)

Diversi studi hanno dimostrato i notevoli benefici che le modifiche nello stile di vita hanno sui parametri metabolici. La perdita di peso risulta essere fondamentale nel trattamento della sindrome. (7)

Le correnti linee guida raccomandano di praticare una regolare attività fisica, preferibilmente di natura aerobica, per almeno 30 minuti al giorno. (7)

Fonti

1. Orio F. et al., Conseguenze metaboliche e cardiovascolari della sindrome dell’ovaio policistico. Minerva Ginecologica, 2008.
2. Sindrome dell’ovaio policistico: quali sono i sintomi e come si cura
3. Dieta per ovaio policistico – Policistosi ovarica 
4. Dokras A. et al., Screening women with polycystic ovary syndrome for metabolic syndrome . Obstet Gynecol, 2005.
5. Facchinetti F. – Esperienza clinica con Inositolo in Ginecologia ed Ostetricia, Minerva Medica, 2014
6. Sindrome metabolica 
7. D’Armiento, Lenzi A. : Guida allo studio dell’ Endocrinologia, SEU Società Editrice Universo, 2012

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