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La pillola anticoncezionale è davvero la scelta giusta nella PCOS? Lo studio

pillola e PCOS

Il ruolo della pillola anticoncezionale nella PCOS

La PCOS è un disturbo multifattoriale che coinvolge sia il sistema riproduttivo sia quello endocrino. Le pazienti possono presentare una vasta eterogeneità di manifestazioni cliniche, inclusi problemi di fertilità, alterazioni metaboliche e/o squilibri endocrini.

Le OCP sono spesso scelte come primo trattamento per le donne con PCOS grazie ai loro effetti sul profilo androgenico, sull’acne infiammatoria e sulle irregolarità mestruali.

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche Ovaio policistico e pillola anticoncezionale? Svelati pro e contro

La componente estrogenica delle OCP sopprime, infatti, la secrezione di LH, riduce la produzione di androgeni ovarici e aumenta l’SHBG, riducendo così il testosterone libero. In riferimento a questo, uno studio clinico ha rivelato che le donne con PCOS trattate con OCP mostrano una significativa diminuzione di LH e testosterone rispetto a chi non riceve questo trattamento. [2]

Quali rischi con la pillola anticoncezionale per le donne PCOS?

Sebbene il trattamento della PCOS con OCP abbia quindi una lunga storia consolidata, sono emersi dati contrastanti sugli effetti, rendendo necessaria una valutazione più attenta di questo trattamento sulle pazienti con la sindrome, soprattutto su alcuni aspetti.

Profili metabolici ed infiammatori
Da un recente studio è emerso che le OCP possono influenzare negativamente i profili metabolici e infiammatori nelle donne PCOS che hanno riportato un peggioramento dei parametri biochimici come: [2]

I risultati dello studio suggeriscono come i contraccettivi orali (OCP) potrebbero influire negativamente sul profilo metabolico e pro-infiammatorio nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico. L’uso degli OCP può rappresentare un doppio rischio per queste pazienti, che già presentano una maggiore incidenza di infiammazione di basso grado. Questi risultati sottolineano la necessità di individuare alternative terapeutiche per la gestione della PCOS.

Emicrania
Le donne con questa sindrome sono più inclini a sviluppare emicranie, un problema legato ad aspetti metabolici e ormonali e frequentemente associato anche all’uso di OCP.

Una recente review ha evidenziato che, oltre ai fattori genetici, i livelli di ormoni sessuali (inclusi estrogeni e progesterone) e di serotonina possono contribuire alla comparsa dell’emicrania. E sembra essere proprio la serotonina il collegamento tra PCOS ed emicrania. In particolare, gli estrogeni possono influenzare la sintesi e l’assorbimento della serotonina e, d’altra parte, la serotonina, la cui attività è ridotta nelle persone con PCOS ed emicrania, può abbassare la soglia del dolore. [3]

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche Emicranie frequenti e PCOS: esiste una correlazione?

Effetti psicologici
Il trattamento con OCP sembrerebbe esporre le pazienti anche a cambiamenti fisici che possono modificare la percezione del proprio corpo, aumentando la probabilità di bassa autostima, che può portare a sintomi di depressione.
Una recente review ha dimostrato proprio che le donne PCOS hanno maggiori probabilità di sviluppare depressione o disturbi d’ansia, senza contare che già altre caratteristiche della sindrome, come infertilità, aumento di peso, irsutismo e acne, possono contribuire a peggiorare le condizioni psicologiche [4].

La soluzione: individuare terapie personalizzate

Gli studi riportati sostengono che le OCP possono essere un trattamento efficace per regolarizzare i cicli mestruali e migliorare l’iperandrogenismo, riducendo così segni clinici come irsutismo, alopecia e acne. Tuttavia, allo stesso tempo, possono esporre le donne a un possibile peggioramento dei parametri antropometrici, glicemici, lipidici e infiammatori, aumentando il rischio di sviluppare diverse complicazioni future.

Per questo motivo, gli esperti sottolineano la necessità di adottare un approccio più personalizzato nella gestione della PCOS, valutando attentamente i pro e i contro di questa terapia per ciascuna paziente.

Inoltre, recenti ricerche hanno dimostrato che l’uso dello stesso trattamento non migliora allo stesso modo i parametri della PCOS in ogni sottogruppo di pazienti, evidenziando così l’importanza di distinguere i vari fenotipi per selezionare correttamente l’approccio terapeutico più efficace. [5]

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L’approccio ottimale per molte donne potrebbe essere infatti una combinazione di cambiamenti nello stile di vita, insulino-sensibilizzanti e, solo se necessario e sotto stretto controllo medico, l’uso della OCP.

Fonti

[1] M. Calcagno et al., A bitter pill to swallow: adjustments to oral contraceptive pill use in polycystic ovary syndrome
[2] Yousuf SD et al., Oral contraceptive pill (OCP) treatment alters the gene expression of intercellular adhesion molecule-1 (ICAM-1), tumor necrosis factor-α (TNF-α), monocyte chemoattractant protein-1 (MCP-1) and plasminogen activator inhibitor-1 (PAI-1) in polycystic ovary syndrome (PCOS) women compared to drug-naive PCOS women
[3] Sarahian N. et al., Is there any association between migraine headache and polycystic ovary syndrome (PCOS)? A review article
[4] Cantelmi T. et al., Inositol treatment for psychological symptoms in Polycystic Ovary Syndrome women
[5] Unfer V. et al., Treatment with myo-inositol does not improve the clinical features in all PCOS phenotypes.

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