La community sulla sindrome dell'ovaio policistico
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Diciamo “potrebbe”, in quanto non è detto che questi segni si manifestino tutti. Infatti, ogni donna PCOS è diversa dall’altra. Vediamoli insieme:

1. Ipertricosi

Il termine ipertricosi indica l’aumento generalizzato della presenza dei peli sessuali (peli terminali) nella donna in sedi in cui questi sono già normalmente presenti, insieme ad un aumento generalizzato della peluria (peli folletto), ovvero dei peli non sessuali presenti sugli avambracci e sulle gambe. Dal punto di vista più tecnico, l’aumento della peluria viene indicato come una maggiore densità di peli per unità di superficie [1].

2. Irsutismo

Con il termine irsutismo si definisce l’anomala presenza di pelo terminale in zone in cui normalmente questo non è presente nella donna. Le zone del corpo solitamente interessate da questo fenomeno, che può esprimersi con intensità variabile, sono: il labbro superiore, le guance, il mento, il collo, il solco intermammario, la cosiddetta linea alba (che è la linea virtuale che collega l’ombelico alla zona pubica), la linea intermedia del dorso, il solco intergluteo [2]. È da tenere presente che la disposizione e l’intensità della peluria nella donna è derivante anche da fattori genetici individuali e razziali: ad esempio, circa il 30% delle ragazze con il cosiddetto “fenotipo mediterraneo” (capelli scuri, carnagione più scura) presenta peluria terminale su labbro superiore, intorno all’areola, sulle cosce e talvolta anche sulla linea alba.

3. Seborrea

La seborrea, che è definita come la produzione più abbondante di sebo da parte delle ghiandole sebacee, rappresenta per la donna non solo un problema estetico (pelle lucida, grassa, untuosa), ma anche un fattore predisponente a disturbi più fastidiosi e patologici, quali la presenza di comedoni o altri tipi di patologie infettive cutanee [3].
L’iperproduzione di sebo può essere dovuta a due fattori principali: innanzitutto ad una effettiva iperproduzione di ormoni maschili, detti androgeni [4], da parte dell’ovaio. Inoltre, tale alterazione della produzione di sebo potrebbe però essere anche il risultato di un’aumentata sensibilità genetica della cute agli ormoni maschili normali (che sono sempre presenti anche nella donna, seppure a livelli molti inferiori a quelli del maschio), oppure ad un incremento del metabolismo degli androgeni a livello cutaneo, con conseguente aumento della loro attività biologica.

4. Acne

L’iperproduzione di sebo è anche la base per la comparsa dell’acne. L’acne (acne vulgaris) infatti è una condizione cutanea patologica caratterizzata da occlusione dei pori cutanei e conseguente infiammazione e formazione di pus all’interno del poro stesso. In genere è localizzata nella zona del volto e del tronco. Le ghiandole sebacee, in seguito allo stimolo da parte degli ormoni maschili, possono anche modificare la composizione del grasso secreto, portando ad un fenomeno di congestione del sebo all’interno del condotto stesso. Il risultato è la formazione dei cosiddetti “comedoni” che sono dei rilievi puntiformi cutanei scuri (detti “punti neri”) costituiti da sebo e impurità che formano il materiale che ostruisce l’orifizio ghiandolare. Ne consegue una proliferazione di batteri, una infiammazione locale e successiva formazione della pustola acneica [4], [5]. In realtà l’acne ha un’eziologia multifattoriale complessa e non ancora del tutto compresa. Oltre alla influenza degli androgeni, entrano in gioco nella sua insorgenza anche alterazioni della tiroide e la predisposizione genetica.

5. Alopecia androgenetica

Un discorso particolare va fatto per i capelli, che pur essendo dei peli terminali non sessuali, cioè non dipendenti dall’azione degli androgeni, possono però venire influenzati anch’essi dall’aumento delle concentrazioni di testosterone nel sangue. Tale incremento può determinare in entrambi i sessi l’involuzione del capello da pelo terminale a pelo folletto e, in seguito, può causare l’atrofia del follicolo pilifero [6]. Si può manifestare quindi una perdita progressiva dei capelli, soprattutto a livello del vertice del cranio. Si stima che il 70% delle donne con la cosiddetta alopecia areata (definita così per la sua localizzazione a chiazze) hanno la PCOS [7]. C’è però una buona notizia, perché in queste donne la perdita non è causata dalla morte dell’unità pilifera (per cui è reversibile), ma deriva dall’assottigliamento del pelo, per cui la capigliatura appare più rada.

6. Acanthosis Nigricans

È possibile riscontrare in una piccola percentuale di donne PCOS una manifestazione caratteristica costituita da cute ispessita, vellutata in apparenza e iperpigmentata (cioè più scura), che si manifesta più frequentemente nella regione delle ascelle, delle fessure cutanee e sulla parte posteriore del collo e che si pensa sia dovuta ad una eccessiva presenza di insulina a livello delle zone interessate [8].

7. Oligomenorrea e Anovulazione

Con oligomenorrea si definisce un allungamento del periodo tra una mestruazione e l’altra (superiore quindi ai 35 giorni), che porta ad avere un numero di cicli l’anno tra 4 e 9. È una condizione normale negli anni subito dopo il primo ciclo (menarca), ma che diventa patologica quando continua negli anni successivi dopo la pubertà [9], [10]. Il problema più grande è che spesso questi cicli, oltre che essere irregolari e pochi, possono essere anovulatori (non generano quindi una cellula uovo fecondabile, o ovocita), motivo per cui queste donne possono avere difficoltà a procreare [11].

8. Aumento di peso

La maggior parte delle donne PCOS sono sovrappeso e presentano il cosiddetto “Indice di Massa Corporea” (BMI) elevato. L’aumento del peso, ma soprattutto la variazione nella localizzazione del grasso corporeo fa assumere al corpo un aspetto definito “a mela” (che è la conformazione androide, tipica dell’uomo), invece di una conformazione “a pera” (che è la conformazione ginoide, tipica delle donne). L’aumento di peso rappresenta uno dei principali fattori che possono influire in maniera importante, sia dal punto di vista fisico, sia psicologico, sulla qualità di vita di tutte queste pazienti [12].

9. Virilizzazione

Il termine virilizzazione indica un complesso quadro clinico dovuto alla presenza di un iperandrogenismo (livelli plasmatici elevati di androgeni) importante nella donna. Esso coinvolge sia la cute che gli altri organi e tessuti bersaglio degli androgeni, inducendo quindi un certo livello di mascolinizzazione della donna. Avremo quindi a livello cutaneo marcata ipertricosi e irsutismo, seborrea e/o acne, mentre nel quadro sintomatologico generale saranno presenti: alopecia androgenetica, aumento della massa muscolare, clitoridomegalia (indice clitorideo superiore ai 35 mm2), variazioni del timbro della voce (per ipertrofia della laringe), riduzione del seno, modificazione dei depositi di grasso corporei in senso maschile, insieme a disturbi del ciclo sessuale.

10. Disordini psicologici

Una fisicità che non si vuole accettare, problemi estetici a volte anche difficili da correggere, assieme all’influsso delle alterazioni ormonali possono causare una serie di disturbi psicologici che sono difficili da gestire. In particolare si manifestano disturbi dell’umore [13], ansia (fino al 57%) [14], e persino disturbi alimentari (il 12,6% soffre di bulimia e l’1,6% di anoressia [15]).

Fonti

[1] Saleh D, Cook C. Hypertrichosis. SourceStatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2018 Nov 23.
[2] Brodell LA, Mercurio MG (2010). Hirsutism: diagnosis and managment. Gend Med 7(2):79-87.
[3] Zouboulis CC. Acne and sebaceous gland function. Clin Dermatol 22:360-366, (2004).
[4] Zouboulis CC, Degitz K. Androgen action on human skin – from basic research to clinical significance. Exp Dermatol 13(Supplement 4):5-10.
[5] Franik G. Hormonal and metabolic aspects of acne vulgaris in women with polycystic ovary syndrome. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2018 Jul;22(14):4411-4418.
[6] Price VH. Androgenic alopecia in women. J Invest Dermatol Symp Proc 8:24-27.
[7] Cela E, et al. Prevalence of polycystic ovaries in women with androgenic alopecia. Eur J Endocrinol 149:439-442.
[8] Schwartz RA, Acanthosis nigricans. Journal of American Academy Dermatology 1994; 4(4):315.
[9] Diaz A. et al. Menstruation in girls and adolescents: using the menstrual cycle as a vital sign. Pediatrics 118(5):2245-2250.
[10] Adams Hillard PJ. Menstruation in adolescent: what’s normal, what’s not. Ann N Y Acad Sci 1135:29-35.
[11] Brassard M. et al. Basic infertility including polycystic ovary syndrome. Med Clin North Am 92:1163-1192.
[12] Barnard L. et al. Quality of life and psychological well being in polycystic ovary syndrome. Hum Reprod 22:2279-2286.
[13] Weiner CL. Et al. Androgens and mood dysfunction in women: comparison of women with polycystic ovarian syndrome to healthy controls. Psychosom Med 66:356-362.
[14] Dokras A. Mood and anxiety disorders in women with PCOS. Steroids 77:338-341.
[15] Jajanfar S. et al. Bulimia nervosa and the polycystiic ovary syndrome. Gynecol Endocrinol 43:451-455.

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