La community sulla sindrome dell'ovaio policistico
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Perché una nuova piramide?

Negli ultimi decenni, numerosi studi hanno confermato il legame tra l’aderenza alla dieta mediterranea e la riduzione del rischio di malattie croniche come diabete, obesità, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Allo stesso tempo, la crescente attenzione all’impatto ambientale del nostro sistema alimentare ha spinto la SINU a rivedere le raccomandazioni nutrizionali, orientandole verso modelli più sostenibili.

Le novità principali della nuova piramide

  1. Un ritorno alle origini, ma con più consapevolezza
    Alla base della piramide troviamo alimenti da consumare quotidianamente: frutta, verdura, legumi, cereali integrali e olio extravergine di oliva. Questi alimenti rappresentano la ricchezza vegetale della dieta mediterranea e sono valorizzati per i loro effetti positivi sulla salute metabolica.
  2. Più vegetali, meno carne
    Le proteine animali, in particolare le carni rosse e lavorate, sono state spostate verso il vertice della piramide, suggerendo un consumo occasionale. Viene invece incoraggiata l’assunzione di legumi e pesce come principali fonti proteiche settimanali.
  3. Focus sulla qualità, non solo sulla quantità
    Un esempio emblematico è l’olio extravergine di oliva, ora esplicitamente distinto dall’olio di oliva generico, per sottolinearne il valore antiossidante e anti-infiammatorio.
  4. Meno zucchero, meno sale, meno alcol
    La nuova piramide dedica uno spazio specifico alla moderazione nell’uso di zuccheri aggiunti, sale e bevande alcoliche, componenti troppo spesso sottovalutati e associati a un aumento del rischio di malattie non trasmissibili.
  5. Sostenibilità integrata
    La nuova rappresentazione include principi ecologici, raccomandando cibi locali, stagionali e poco processati, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari e rispettare la biodiversità.

Un modello in linea con le raccomandazioni internazionali

La nuova Piramide della Dieta Mediterranea si inserisce perfettamente nel solco tracciato dalle raccomandazioni della FAO e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che promuovono diete sane e sostenibili come strategia fondamentale per combattere le malattie croniche non trasmissibili e il cambiamento climatico.

Questo approccio integrato alla nutrizione umana — che tiene conto della salute della persona e della salute del pianeta — è ciò che rende la Dieta Mediterranea non solo un’eredità culturale, ma un modello alimentare d’avanguardia.

Cosa significa per chi ha la PCOS?

Per chi convive con la sindrome dell’ovaio policistico, la nuova piramide rappresenta uno strumento prezioso. La forte enfasi su alimenti integrali, vegetali e a basso indice glicemico supporta il controllo dell’insulino-resistenza, dell’infiammazione e del peso corporeo — fattori chiave nella gestione della PCOS.

Uno stile di vita, non solo una dieta

La nuova piramide non si limita al cibo: promuove anche l’attività fisica quotidiana, la convivialità dei pasti e l’idratazione, delineando un modello di vita sano e armonioso, accessibile e rispettoso dell’ambiente.

Conclusioni

La nuova Piramide della Dieta Mediterranea della SINU non è solo un aggiornamento grafico, ma una guida concreta verso un futuro più sano per noi e per il pianeta. Cambia la piramide, non i principi. Per la community di Noi PCOS, rappresenta un’alleata scientifica, culturale ed etica nel nostro percorso di benessere.

Fonti

Sofi et al. “Mediterranean diet: Why a new pyramid? An updated representation of the traditional Mediterranean diet by the Italian Society of Human Nutrition (SINU)”. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2025:103919. doi: 10.1016/j.numecd.2025.103919.

 

 

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