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PCOS, una sindrome complessa

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un disordine complesso con importanti effetti sulla fertilità della donna, sulla sua salute psicologica e sul metabolismo. Stando agli ultimi dati riportati, colpisce l’8-13% delle donne, mentre fino al 70% dei casi rimane non diagnosticata [1]. La PCOS è una sindrome eterogenea e proprio per questo, le donne che ne soffrono presentano caratteristiche diverse [1]:

I criteri di Rotterdam individuano 4 fenotipi diversi per la PCOS a seconda di quali dei 2 su 3 sintomi richiesti sono presenti per la diagnosi [2]:

PCOS e iperandrogenismo

Come si può notare, 3 fenotipi su 4 presentano iperandrogenismo, che rappresenta dunque il sintomo prevalente della PCOS che può manifestarsi con con acne, seborrea e irsutismo. In presenza di acne i principali protagonisti sono il testosterone e le ghiandole sebacee.

Mentre in un organismo sano, la produzione di ormoni quali estrogeni, progesterone e testosterone sono in equilibrio, nella PCOS i segnali ormonali sono alterati a causa di un calo di estrogeni e progesterone e dell’aumento di testosterone. In presenza di alti livelli di testosterone, le ghiandole sebacee producono più sebo, formando dei comedoni nelle aree del viso più sensibili agli sbalzi ormonali come viso (guancia e mandibola), mento e collo [3].

Endometriosi, una patologia diffusa e dolorosa

L’endometriosi è una patologia caratterizzata da iperestrogenismo, ossia da troppi estrogeni in circolo e la presenza di endometrio, mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, all’esterno dell’utero.

In Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva e interessa circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficolta a concepire. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce d’età più basse [4].

L’endometriosi, quando sintomatica, si manifesta generalmente con:

La sintomatologia dolorosa può inoltre essere riferita alla defecazione. È quindi proprio il dolore il primo campanello di allarme dell’endometriosi. Le donne possono iniziare ad accusare un’intensa sintomatologia dolorosa nei giorni del ciclo (sintomi che, a volte, non si risolvono neppure con antidolorifici e/o antispastici) o durante i rapporti sessuali [5].

Endometriosi, quando arriva la diagnosi?

Anche in questo caso può essere difficile avere una diagnosi. L’ecografia transvaginale e la risonanza magnetica possono essere usate per supportare la diagnosi di endometriosi, ma queste tecniche non sono sempre in grado di rilevare le lesioni endometriosiche.

In passato la diagnosi di endometriosi veniva considerata definitiva solo nel caso in cui il medico avesse visto le lesioni endometriosiche durante la laparoscopia e avesse confermato la diagnosi tramite esame microscopico (istologia) dopo aver prelevato dei campioni di tessuto (biopsie).

Anche se grazie al miglioramento delle tecniche radiologiche, ora si conviene che si possa porre diagnosi di endometriosi senza laparoscopia, questo esame rimane comunque indicato per la diagnosi e il trattamento nel sospetto di questa patologia nel caso in cui non sia stata fatta diagnosi con l’ecografia o la risonanza magnetica e il trattamento medico non abbia risolto la sintomatologia [6].

PCOS ed endometriosi a confronto

La differenza principale tra le due patologie è che la PCOS è caratterizzata prevalentemente da iperandrogenismo, mentre l’endometriosi da iperestrogenismo; di conseguenza anche i sintomi prevalenti sono diversi: acne, seborrea, irsutismo per la PCOS e dolore e infiammazione per l’endometriosi.

Non si può dire che non abbiano delle caratteristiche in comune, come ad esempio la prevalenza, che si aggira attorno al 10% della popolazione femminile fertile in entrambi i casi, e le problematiche di infertilità per motivazioni opposte. Inoltre, vista la difficoltà della diagnosi e la sintomatologia spesso invalidante, si possono avere delle ripercussioni sull’aspetto psicologico.

Anche per i trattamenti a volte sono presenti delle similitudini, come ad esempio la pillola anticoncezionale che mettendo a riposo l’asse riproduttivo femminile può fornire un aiuto sulla sintomatologia.

Fonti

[1] Inositoli.it: Inositolo e sindrome dell’ovaio policistico: quanto, come e perché!
[2] European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE): International evidence-based guideline for the assessment and management of polycystic ovary syndrome (PCOS)
[3] MSD Manuals: Acne vulgaris
[4] Ministero della Salute: Endometriosi
[5] Humanitas: Cos’è l’endometriosi e quali sono i sintomi?
[6] C.M.Becker et al., ESHRE guideline: endometriosis

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