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PCOS e infertilità, quale legame?

Ormai è abbastanza risaputo che la PCOS può avere diversi sintomi, uno tra questi è l’oligo/anovulazione (ovulazione sporadica o assente), che determina nella donna una certa difficoltà ad avere una gravidanza spontanea. Infatti, l’ovulazione avviene sporadicamente e non è facilmente controllabile. [1]

Inoltre, molte donne scoprono di soffrire della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) proprio quando iniziano a desiderare un figlio e questo non arriva.

Dunque, si ritrovano spesso spiazzate quando al momento della ricerca di una gravidanza apprendono che la PCOS è l’ostacolo al loro desiderio di maternità.

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche Restare incinta con la sindrome dell’ovaio policistico

Ma da cosa dipende questa problematica? Sicuramente un ruolo importante lo giocano gli ormoni. Infatti, lo squilibrio ormonale a vantaggio della componente androgenica, peggiorato in caso di iperinsulinemia, porta alla formazione di follicoli di cattiva qualità oppure addirittura alla mancata ovulazione.

Qual è il quadro emotivo in una donna PCOS in ricerca di gravidanza?

Potrò diventare madre? Ecco una domanda che affligge il 72% delle donne PCOS con difficoltà a concepire [1].

Si apre così un circolo vizioso di negatività emotiva che può incidere significativamente sulle possibilità di concepire. Secondo uno studio condotto dall’Università di Oxford nel 2010, quando una persona è stressata produce cortisolo e adrenalina, che riducono la fertilità del 12%. [2]

Sorpresa, smarrimento, rabbia, preoccupazione, tristezza, senso di colpa e ansia sono solo pochi dei sentimenti che prova una donna con difficoltà a concepire. Inoltre, anche il peso di dover osservare il corpo alla ricerca di segnali di fertilità a cui non si è mai prestato attenzione prima può aumentare ulteriormente l’ansia e il senso di colpa.

Inoltre, gli studi hanno dimostrato che lo stress, l’ansia, il nervosismo e l’impazienza hanno un impatto fisico sul funzionamento dell’ipotalamo, la ghiandola che regola i cicli mestruali. Nei periodi di forte stress o ansia, l’ipotalamo smette di produrre la secrezione degli ormoni ipofisari, con conseguente insufficiente stimolazione ovarica. Per questo motivo, in tali situazioni, l’ovulazione può essere ritardata, anticipata o addirittura annullata, peggiorando quello che è il quadro iperandrogenico di una donna con PCOS [3].

Supporto emotivo, quando e perché è necessario

Psicologia e Riproduzione sono specialità che dovrebbero andare di pari passo, poiché l’intervento di uno psicologo durante la ricerca di gravidanza che non arriva, o un trattamento di Medicina Riproduttiva comporta i seguenti vantaggi [4]:

  • L’assistenza di uno psicologo della riproduzione assistita è spesso un’esperienza positiva per le donne, che le aiuta a rafforzarsi e a suggerire positivamente attraverso le tecniche terapeutiche.
  • Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia dell’intervento emotivo e psicologico nella gestione delle emozioni legate all’infertilità e alla necessità di sottoporsi a trattamenti riproduttivi (ansia, depressione, bassa autostima, irrequietezza…) e un aumento del benessere psicologico generale.
  • Il supporto psicologico per i pazienti che si sottopongono a un trattamento di riproduzione assistita si traduce in un minor tasso di abbandono e in un maggior tasso di gravidanze e nascite, rispetto ai pazienti e alle coppie che si sottopongono a cure mediche di routine senza alcun supporto emotivo e psicologico.

Fonte:

[1] Hart R. et al., Definitions, prevalence and symptoms of polycystic ovaries and polycystic ovary syndrome
[2] Germaine M Buck Louis et al., Stress reduces conception probabilities across the fertile window: evidence in support of relaxation
[3] Ovoclinic: Fattori emotivi nella ricerca della gravidanza: come gestire lo stress e l’ansia?
[4] VITA Medicina Reproductiva: Psicologia e riproduzione assistita

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