Criteri diagnostici: Rotterdam vs. AE-PCOS Society
La diagnosi di PCOS si basa tradizionalmente sul criterio di Rotterdam, che richiede la presenza di due su tre caratteristiche: disfunzione ovulatoria, iperandrogenismo clinico o biochimico e morfologia policistica ovarica (PCOM). Tuttavia, l’AE-PCOS Society suggerisce di escludere il PCOM negli adolescenti, poiché le caratteristiche morfologiche policistiche possono rientrare nella normalità durante la pubertà. L’adozione dei criteri AE-PCOS ha ridotto la prevalenza stimata della sindrome, evitando possibili sovradiagnosi e i rischi psicologici associati a una diagnosi precoce.
Fattori che influenzano la prevalenza della PCOS negli adolescenti
Variabili come l’etnia, la regione geografica e lo stile di vita influenzano significativamente la prevalenza della PCOS. Ad esempio, studi in Asia sud-orientale riportano tassi di prevalenza più alti rispetto a quelli osservati in Europa e nel Pacifico occidentale. Nei paesi europei, la prevalenza si attesta intorno al 4,3% per gli adolescenti, un dato inferiore rispetto ad altre regioni del mondo, suggerendo che fattori ambientali e alimentari possano giocare un ruolo nella manifestazione della sindrome.
Importanza di una diagnosi accurata nell’adolescenza
Diagnosticare accuratamente la PCOS in adolescenza è essenziale per garantire una gestione ottimale e prevenire complicazioni a lungo termine, come resistenza all’insulina, obesità e rischi cardiovascolari. Tuttavia, è fondamentale bilanciare il rischio di diagnosi eccessiva con la possibilità di una diagnosi tardiva, che potrebbe impedire alle giovani di ricevere il supporto necessario per gestire i sintomi. La linea guida internazionale sulla PCOS raccomanda una valutazione longitudinale per le adolescenti che presentano disfunzioni ovulatorie o iperandrogenismo, monitorando l’evoluzione dei sintomi fino all’età adulta per evitare diagnosi premature.
Uno dei dati più rilevanti emersi dalla ricerca è la variabilità della prevalenza della PCOS tra adolescenti, stimata tra il 6% e il 10% in Europa, a seconda dei criteri diagnostici utilizzati, ovvero il criterio di Rotterdam e quello dell’AE-PCOS Society. Questo dato mette in luce una delle principali sfide nel diagnosticare e gestire la PCOS negli adolescenti: i criteri di diagnosi non sono universalmente standardizzati e applicabili. Mentre il criterio di Rotterdam può includere adolescenti con caratteristiche fisiologiche tipiche della pubertà, quello dell’AE-PCOS Society è più selettivo, riducendo il rischio di sovradiagnosi.
Un altro aspetto importante riguarda i fattori ambientali, lo stile di vita e le differenze etniche, che sembrano influire sulla prevalenza della PCOS in diverse regioni europee, suggerendo che la sindrome potrebbe manifestarsi in modo diverso a seconda del contesto geografico e culturale. Tuttavia, il documento non fornisce dettagli specifici per l’Italia o paragoni diretti con altri paesi, lasciando un vuoto informativo su come questi fattori possano incidere a livello nazionale.
Limiti della ricerca
1. Criteri diagnostici non specifici per l’adolescenza: I criteri utilizzati per diagnosticare la PCOS, come quello di Rotterdam, non sono adattati per l’età adolescenziale, un periodo in cui gli squilibri ormonali possono mimare i sintomi della PCOS. Questo può portare a una sovradiagnosi o a diagnosi imprecise, generando confusione sia nei pazienti che nei medici.
2. Mancanza di dati specifici per paese: Lo studio fornisce una panoramica europea, ma non offre un confronto dettagliato tra paesi specifici, come l’Italia rispetto ad altre nazioni. Questo limita la comprensione dell’impatto della PCOS nelle varie popolazioni e potrebbe ostacolare lo sviluppo di politiche sanitarie locali più mirate.
3. Influenza insufficiente di fattori ambientali e di stile di vita: Pur riconoscendo che etnia e stile di vita sono influenti, la ricerca non approfondisce come questi fattori modifichino il rischio di PCOS negli adolescenti. Questo potrebbe essere un ostacolo a sviluppare interventi personalizzati, specialmente per adolescenti in regioni con variabili ambientali specifiche.
In sintesi, questo studio è rilevante per evidenziare la necessità di criteri diagnostici più mirati per gli adolescenti e l’importanza di approfondire le differenze regionali e culturali, che possono migliorare la gestione della PCOS in questa fascia d’età.
Conclusioni
La PCOS è una sindrome complessa, la cui prevalenza tra gli adolescenti europei varia in base ai criteri diagnostici adottati e ad altri fattori contestuali. La consapevolezza di questa prevalenza e l’adozione di criteri diagnostici appropriati possono aiutare medici e famiglie a riconoscere tempestivamente i sintomi e a intraprendere percorsi di gestione che possano migliorare la qualità della vita delle giovani donne affette da PCOS.
Fonti
[1] Neven ACH, Forslund M, Ranashinha S, Mousa A, Tay CT, Peña A, Oberfield S, Witchel S, Teede H, Boyle JA. Prevalence and accurate diagnosis of polycystic ovary syndrome in adolescents across world regions: a systematic review and meta-analysis. Eur J Endocrinol. 2024 Sep 30