Come influisce il testosterone sulle prestazioni fisiche?
I dati in letteratura non sono ancora moltissimi, ma indicano che le atlete con alti livelli di androgeni (sia di origine endogena che esogena) hanno un beneficio competitivo del 2-5% rispetto a quelle con livelli di androgeni entro il range normale. [1]
Il vantaggio sembrerebbe essere maggiore nelle prestazioni esplosive e in quelle discipline che richiedono elevate capacità visuo-spaziali. Infatti, gli androgeni agiscono non solo sui muscoli, aumentando la sintesi proteica e la percentuale di massa corporea magra, ma anche sul trasporto di ossigeno e nella modulazione dell’attività cerebrale visuo-spaziale. [2]
Inoltre, il testosterone ha effetti anche sul comportamento, promuovendo la competizione e migliorando le prestazioni sportive delle atlete [3]. Si può quindi supporre che le donne PCOS che presentano iperandrogenismo potrebbero avere un leggero vantaggio, raggiungendo maggiori risultati, rispetto alle atlete normoandrogeniche. Questo si può verificare in particolar modo nelle discipline che richiedono forza muscolare, come il nuoto e lo sprint, nella corsa di media distanza, nella ginnastica, nel lancio del martello e nel salto con l’asta. [2]
PCOS, come cambiano le fibre muscolari?
Tutti i muscoli del nostro corpo sono costituiti da fibre muscolari diverse, così classificate: [4]
- tipo 1: sono lente e orientate alla resistenza, adatte ad attività come il jogging;
- tipo 2: sono veloci e forti ma si stancano più rapidamente.
Nello studio di Anna Benrick, professore associato di biomedicina presso l’Università di Skövde, emerge proprio che le donne con livelli più elevati di ormoni sessuali maschili, come nella PCOS, hanno meno fibre muscolari di tipo 1 (maggiormente sensibili all’insulina) e un maggiore accumulo di grasso nei muscoli scheletrici. Tra l’altro sembrerebbe che la minore presenza di fibre muscolari di tipo 1 sia proprio uno dei fattori che contribuiscono alla ridotta sensibilità all’insulina, che può portare allo sviluppo del diabete di tipo 2. [5]
Ma quindi perché il cambiamento nel tipo di fibra muscolare porta dei vantaggi alle donne PCOS? Come abbiamo visto, il testosterone è uno degli ormoni più potenti del corpo che aumenta la massa muscolare e la massa ossea. Pertanto, le donne PCOS hanno prestazioni migliori in vari test fisici rispetto ad altre atlete, in particolare nelle discipline esplosive che richiedono fibre di tipo 2. [5]
Come migliorare le prestazioni se si ha la PCOS
Come abbiamo visto, di per sé, la sindrome dell’ovaio policistico può portare ad avere prestazioni migliori in alcuni sport. Tuttavia, la consapevolezza e l’educazione su come la PCOS influisce sul corpo sono essenziali per sviluppare strategie efficaci per migliorare le proprie prestazioni, ecco qualche consiglio: [6]
- Dieta bilanciata e nutrizione adeguata: seguire una dieta a basso indice glicemico può aiutare a gestire la resistenza all’insulina e mantenere stabili i livelli di energia. È fondamentale anche scegliere i giusti carboidrati (https://sindromeovaiopolicistico.it/pcos-ecco-perche-i-carboidrati-non-vanno-eliminati/), nella giusta quantità, al momento giusto.
- Allenamento personalizzato: un programma di allenamento personalizzato, che bilancia esercizi aerobici e di resistenza, può aiutare a migliorare la sensibilità all’insulina, gestire i sintomi della PCOS e aumentare la resistenza e la forza fisica. È importante però lavorare con un allenatore che comprenda le specifiche esigenze delle donne PCOS.
- Gestione dello stress: lo stress può esacerbare i sintomi della PCOS. Tecniche di gestione dello stress come la meditazione e lo yoga possono aiutare a migliorare il benessere mentale e, di conseguenza, le prestazioni sportive.
Fonti
[1] Anna Paola Cavalieri: Sindrome dell’ovaio policistico e adolescenza
[2] Metodo Flocco: PCOS: linee guida internazionali 2023
[3] M. G. Helm et al., Delayed Diagnosis and a Lack of Information Associated With Dissatisfaction in Women With Polycystic Ovary Syndrome
[4] Chiara Granato: Sindrome da ovaio policistico e PMA
[5] Pagine mediche: Sindrome dell’ovaio policistico: quali sono i sintomi e come si cura