Noi PCOS

Riepilogo dei contenuti più popolari: resoconto dell’anno appena finito

contenuti popolari pcos

10 cose che devi sapere sulla PCOS

Iniziamo con le 10 cose che bisogna sapere sulla PCOS, soprattutto se si sta iniziando a conoscere ora la sindrome:

  1. La PCOS ha molti sintomi;
  2. Avere le cisti ovariche non significa avere la PCOS;
  3. Con la PCOS si è a rischio diabete;
  4. La perdita di peso è difficile ma non impossibile e l’insulina ha un ruolo fondamentale;
  5. L’insulina ha un ruolo fondamentale
  6. Con la PCOS potresti sentirti più stanca;
  7. È possibile rimanere incinta naturalmente;
  8. La PCOS influisce sulla qualità di vita;
  9. Il calo del desiderio è più frequente con la PCOS;
  10. La PCOS non si cura ma si può gestire.

Aceto di mele e PCOS, quali benefici?

Non ci siamo di certo accontentati di queste informazioni, ma abbiamo analizzato anche i benefici dell’aceto di mele per la PCOS che, anche se non ancora del tutto confermati dagli studi scientifici, sono diversi:

  • protezione dalle malattie cardiache,
  • riduzione del rischio di cancro,
  • lotta alle infezioni,
  • migliore digestione.

Non solo, sembrerebbe infatti che l’aceto di mele sia in grado di aiutare ad affrontare alcuni segni e sintomi tipici della sindrome come insulino-resistenza [1], aumento di peso è [2], squilibrio ormonale e irregolarità del ciclo è [3].

Di certo le prove a favore dei benefici che l’aceto di mele può regalare all’organismo e in particolare alle donne PCOS sono ancora molto poche e necessitano di ulteriori verifiche. Tuttavia, sembra essere un ottimo rimedio naturale per contrastare la resistenza all’insulina e altri problemi di salute. È solo bene ricordare che non va inteso come una soluzione immediata per gestire la sindrome dell’ovaio policistico, ma piuttosto un condimento salutare che si può tranquillamente aggiungere alla propria dieta.

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche Aceto di mele e PCOS, ecco cosa dicono gli studi

AMH e PCOS, quello strano legame

Abbiamo anche scoperto che l’ormone antimulleriano (AMH) è fortemente correlato alla salute riproduttiva e, infatti, i livelli di AMH consentono di effettuare una stima dell’età ovarica poiché subiscono una riduzione contestualmente alla diminuzione dei follicoli e, in questo modo, possono essere utilizzati per valutare la riserva ovarica di una donna. Ma non solo, l’AMH ha anche un effetto equilibrante sull’azione mensile dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) e dell’ormone luteinizzante (LH) durante il processo di maturazione dell’ovocita e del suo rilascio (ovulazione). Ricordiamo, infatti, che in genere il rapporto LH/FSH nelle donne PCOS risulta alterato. [4]

La sindrome dell’ovaio policistico, come sappiamo bene, è correlata a diversi disagi come acne, irsutismo e alopecia. Infatti, quelli che per altre sono “banali inestetismi”, per le donne con policistosi ovarica sono in realtà la manifestazione di problematiche più complesse che possono avere anche importanti ripercussioni psicologiche ed emotive.

Soprattutto l’acne è uno dei segni più diffusi tanto che, secondo gli studi, il 27% delle donne con acne ha ricevuto una diagnosi di PCOS. [5] C’è, però, una buona notizia: negli studi condotti, il myo-inositolo è risultato efficace nel ridurre l’iperandrogenismo che causa l’acne.

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche Ormone antimulleriano, ecco perché è così importante nella PCOS

Il ruolo del microbiota nella PCOS

Anche il microbiota ha un legame con la PCOS. Ebbene sì, il microbiota intestinale, ossia la più ricca e funzionale microflora dell’organismo umano – comprendendo 1014 microrganismi e commensali solo all’interno del tratto intestinale – ha un’influenza sulla PCOS. In particolare, numerosi studi hanno evidenziato l’esistenza di una stretta correlazione tra microbiota intestinale e vie metaboliche umane. In altre parole, la presenza e lo sviluppo di una varietà di disturbi endocrini e metabolici, come la PCOS, risultano influenzati dalla struttura dinamica della flora intestinale. [6]

Quest’ultima può essere considerata come un vero e proprio organo endocrino e, come tale, gioca un ruolo da protagonista durante l’intera vita riproduttiva della donna, interagendo con estrogeni, androgeni, insulina e altri ormoni.

Squilibri nella composizione del microbiota possono determinare complicanze durante la gravidanza, sindrome dell’ovaio policistico, endometriosi e cancro; tuttavia, la ricerca riguardante i meccanismi coinvolti è ancora limitata.

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche PCOS, il ruolo del microbiota intestinale

PCOS, fattore di rischio per la sindrome dell’intestino irritabile

Ma abbiamo parlato anche di intestino irritabile perché recenti studi si sono concentrati sulla prevalenza di IBS nelle donne con PCOS per provare a comprendere se la sindrome costituisca o meno un fattore di rischio in più.

Uno studio del 2020, condotto in Iran su 201 donne, ha confrontato la prevalenza dell’IBS nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico rispetto alle donne sane. I risultati parlano chiaro: i sintomi da IBS sono presenti nel 20% delle donne con PCOS, rispetto alle donne sane che riscontrano questi disturbi solo nell’11% dei casi. [7]

Analizzando diversi studi sono emersi principalmente tre elementi caratterizzanti la PCOS che finiscono per incidere anche sulla comparsa della sindrome dell’intestino irritabile:

  • alterati livelli LH/FSH;
  • stress;
  • infiammazione cronica.

Dislipidemia e PCOS

Infine, abbiamo analizzato il rapporto tra PCOS e colesterolo. Il colesterolo è anche chiamato “killer silenzioso” perché, se è alto solitamente non dà sintomi e, infatti, alcune persone scoprono di avere livelli al di fuori della norma solo quando sono colpite da altri problemi di salute collegati. Alcuni esperti ritengono che il collegamento tra colesterolo e PCOS possa derivare dalla resistenza insulinica che, secondo le stime, colpisce fino al 70% delle donne con PCOS [8].

Alcuni studi hanno osservato che la resistenza all’insulina e il diabete di tipo 2 sono spesso associati alla dislipidemia e in particolare a livelli elevati di trigliceridi e bassi livelli di colesterolo buono. Idealmente il nostro corpo ha bisogno di alti livelli di HDL, colesterolo buono, e bassi livelli di LDL, colesterolo cattivo.

I ricercatori hanno scoperto, inoltre, che le particelle di colesterolo LDL in chi ha resistenza all’insulina sono più piccole e più dense rispetto a quelle che non hanno resistenza all’insulina. Questo fenomeno è fortemente legato a un aumento del rischio di malattie coronariche.

Se hai la PCOS, quindi, dovresti controllare i livelli del colesterolo con costanza e fare attenzione allo stile di vita per evitare problemi cardiovascolari e complicazioni in genere.

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche PCOS e colesterolo

Fonte:

[1] D. Ousaaid et al., Beneficial Effects of Apple Vinegar on Hyperglycemia and Hyperlipidemia in Hypercaloric-Fed Rats
[2] T. Kondo et al., Vinegar intake reduces body weight, body fat mass, and serum triglyceride levels in obese Japanese subjects
[3] Di Wu et al., Intake of vinegar beverage is associated with restoration of ovulatory function in women with polycystic ovary syndrome
[4] ACOG: The Use of Antimüllerian Hormone in Women Not Seeking Fertility Care
[5] Kelekci KH et al., Ovarian morphology and prevalence of polycystic ovary syndrome in reproductive aged women with or without mild acne
[6] He, F.-F. & Li, Y.-M. Role of gut microbiota in the development of insulin resistance and the mechanism underlying polycystic ovary syndrome: a review.
[7] F. Bazarganipour et al., The impact of irritable bowel syndrome on health-related quality of life in women with polycystic ovary syndrome
[8] Nature’s Best, The Importance of Monitoring Your Cholesterol with PCOS

3.8/5 - (12 votes)
Exit mobile version