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PCOS, quale approccio terapeutico?

Il trattamento della sindrome dell’ovaio policistico è strettamente correlato alla gravità dei sintomi, al tipo e/o all’entità dell’alterazione ormonale presente e, soprattutto, alla presenza o meno del desiderio di gravidanza.

I medici sono oggi, infatti, in grado di offrire alle pazienti diversi modi per trattare segni e sintomi della PCOS. In linea generale, comunque, le linee guida indicano come primo approccio terapeutico le modifiche allo stile di vita che comprendono attività fisica, alimentazione sana e specifica e, se ne necessario, la perdita di peso.

Ma è possibile contrastare i disturbi e la sintomatologia anche tramite l’impiego di sostanze naturali o farmacologiche come il myo-inositolo e la pillola contraccettiva.

Infine, molto importante, come riportato in una Review pubblicata sul Journal of Clinical Medicine è che “I sintomi [della PCOS] sono trattati meglio se la cura della paziente è affidata a una varietà di specialisti che lavorano insieme.” [1]

Perdita di peso

La maggior parte delle donne PCOS, circa il 60-70%, è in sovrappeso o obesa e presenta il cosiddetto “Indice di Massa Corporea” (BMI) elevato.

L’aumento di peso rappresenta proprio uno dei principali fattori che influiscono in maniera importante, sia dal punto di vista fisico, sia psicologico, sulla qualità di vita di tutte queste pazienti [2]

È così che diversi studi hanno dimostrato come anche solo una perdita del 5% del peso può migliorare l’insulino-resistenza, i livelli ormonali, il ciclo mestruale, la fertilità e la qualità di vita complessiva delle donne PCOS [3].

Alimentazione sana e bilanciata

Come abbiamo visto, obesità e sovrappeso si manifestano spesso nella PCOS. Per questo motivo, numerosi studi hanno dimostrato come un’alimentazione sana e una dieta mirata a basso indice glicemico rappresentano tra una delle prime strategie terapeutiche per contrastare i sintomi, ripristinare il ciclo mestruale e la fertilità [4].

Spesso, però le donne con PCOS pur assumendo la giusta dose giornaliera di calorie, non riescono però ad assorbire la giusta quantità di nutrienti necessari al proprio fabbisogno. [5]

Quello che accade è il manifestarsi di alcuni sintomi tipici della sindrome, come l’innalzamento del livello di zuccheri nel sangue, la voglia di dolci ed emicranie.

Al contrario, in diversi studi è emerso che quando le donne PCOS migliorano la qualità della propria alimentazione e lo stile di vita, si registrano dei miglioramenti nei livelli di glucosio, insulina, colesterolo, androgeni, pressione sanguigna e fertilità.

Una dieta mirata, quindi, non soltanto contribuisce ad alleviare i sintomi della PCOS, ma è anche la chiave per prevenire complicazioni più gravi a lungo termine, come patologie cardiovascolari e diabete [6].

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche PCOS: la giusta dieta per contrastarla

Attività sportiva

I benefici dell’attività fisica sulla salute fisica e psicologica sono ormai noti a tutti. Fare sport, infatti, aiuta a: [7]

  • migliorare il rendimento del cuore e la funzione respiratoria.
  • ridurre la pressione arteriosa
  • ridurre i livelli di colesterolo totale (LDL)
  • aumentare i livelli di colesterolo “buono (HDL).

Da un punto di vista psichico, invece, fare attività sportiva con regolarità è un ottimo alleato per aumentare il livello di endorfine, sostanze chimiche prodotte dal corpo che sono in grado di ridurre il dolore, inducendo un senso di benessere. [8]

Ma forse non tutte sanno che lo sport può migliorare anche la vita sessuale di chi soffre di sindrome dell’ovaio policistico. Uno studio del 2015 ha, infatti, evidenziato come dopo 16 settimane di esercizio fisico, le donne PCOS riferivano più desiderio, eccitazione e lubrificazione e meno dolore durante i rapporti sessuali. [quotidiana sanità]

È evidente, quindi, come l’esercizio fisico sia in grado di migliorare il benessere fisico e psicologico nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico. E tranquille, non è necessario impegnarsi in drastici allenamenti. Le linee guida per la PCOS suggeriscono che 150 minuti di attività fisica a settimana sono in grado di mettere in moto una serie di meccanismi positivi per il corpo e l’equilibrio ormonale. [9]

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche High Intensity Interval Training e PCOS: quali benefici?

Pillola anticoncezionale

Tra le risposte terapeutiche alla PCOS, la pillola anticoncezionale rappresenta una delle strategie più diffuse.

La pillola, e in particolar modo quella estro-progestinica (EP), rappresenta un valido aiuto per alleviare i sintomi della sindrome come acne, irsutismo, alopecia e seborrea [10]. Gli estro-progestinici, infatti, aiutano a ridurre la produzione di ormoni maschili (androgeni liberi), che sono la principale causa di quei sintomi antiestetici caratteristici della sindrome [11].

Tuttavia, il principale “contro” della pillola anticoncezionale nell’ambito della PCOS è che questa rappresenta una strategia esclusivamente sintomatologia, che non agisce sulle cause della patologia e che quindi andrebbe associata ad altri interventi. [12].

Inoltre, la pillola non risponde alle esigenze di tutte quelle donne che desiderano una gravidanza o che non possono assumerla.

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche Ovaio policistico e pillola anticoncezionale? Svelati pro e contro

Inositolo

È proprio in questo quadro così complesso che, nella gestione della PCOS, subentrano le ricerche sui benefici dell’integrazione di alcune molecole naturali come l’inositolo.

Diversi studi scientifici hanno, infatti, dimostrato come l’inositolo, molecola naturalmente presente nel nostro organismo, può risultare utile nel ripristinare l’equilibrio ormonale e la funzionalità ovarica e nel migliorare i parametri metabolici delle donne PCOS.

Nel dettaglio, in una Review pubblicata a Marzo 2020 ad opera di un Gruppo di Esperti degli Inositoli è emerso come nelle pazienti PCOS trattate col solo myo inositolo, o con il myo inositolo e d-chiro-inositolo nel rapporto 40:1, si sono registrati: [13]

  1. una diminuzione significativa dei livelli di insulina;
  2. una diminuzione dell’HOMA-index e androgeni (testosterone libero);
  3. un aumento dei livelli del SHBG (proteina che lega il testosterone).

Inoltre, trattandosi di una molecola naturale, il myo inositolo ha un alto profilo di sicurezza, tanto da essere stato inserito dalla Food and Drug Administration nella lista dei GRAS.

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche Myo inositolo: per gli Esperti vero alleato nella PCOS 

Conclusioni

La PCOS è sicuramente una patologia complessa, che però può essere gestita con la giusta strategia, partendo da uno stile di vita sano.

L’importante è affidarsi sempre a un team di specialisti (ginecologo, endocrinologo, nutrizionista, dermatologo e, se necessario, psicologo) per un approccio multidisciplinare.

Solo così sarà possibile trattare la patologia tempestivamente per valutare l’approccio terapeutico da seguire e migliorare il quadro di salute e la qualità di vita della donna.

Fonti

[1] Wolf WM et al., The Current Description and Future Need for Multidisciplinary PCOS Clinics
[2] Barnard L. et al., Quality of life and psychological well being in polycystic ovary syndrome
[3] M. Rondanelli et al., Focus on metabolic and nutritional correlates of polycystic ovary syndrome and update on nutritional management of these critical phenomena
[4] Crystal C. Douglas et al., Role of diet in the treatment of polycystic ovary syndrome
[5] H. Farshchi et al., Diet and nutrition in polycystic ovary syndrome (PCOS): Pointers for nutritional management
[6] A. Gambineri et al., Polycystic Ovary Syndrome Is a Risk Factor for Type 2 Diabetes
[7] MSD: Benefici dell’attività fisica
[8] Quotidiano Sanità: Sindrome dell’ovaio policistico. La palestra migliora i sintomi e l’attività sessuale
[9] A. Woodward et al., Exercise and Polycystic Ovary Syndrome
[10] Medical News Today, What are the best birth control pills for PCOS
[11] Anderson Sanches de Melo et al., Hormonal contraception in women with polycystic ovary syndrome: choices, challenges, and noncontraceptive benefits
[12] Michael L Traub, Assessing and treating insulin resistance in women with polycystic ovarian syndrome
[13] Facchinetti F et. al., Experts’ opinion on inositols in treating polycystic ovary syndrome and non-insulin dependent diabetes mellitus: a further help for human reproduction and beyond

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