La novità del 2023 è l’attenzione alla salute mentale
Le Nuove Linee Guida sono il frutto di un duro lavoro di oltre 3.000 professionisti sanitari, 100 esperti clinici multidisciplinari e di esperienze vissute da donne di oltre 6 continenti e 71 paesi. Offrono oltre ai più recenti progressi nella ricerca sulla PCOS, anche più di 250 raccomandazioni e azioni concrete su come gestire e trattare al meglio la sindrome. [1]
Attraverso la diagnosi precoce e l’assistenza personalizzata, queste linee guida pongono le basi per una migliore qualità di vita e migliori risultati a lungo termine per le donne con PCOS, sia dal punto di vista fisico che mentale.
Ma principalmente hanno come obiettivo quello di chiarire la diagnosi, per evitare che si diagnostichi la PCOS quando non c’è e migliorare la qualità di vita delle donne che ne soffrono. Serviranno quindi a guidare la pratica clinica e ridurre la variabilità di interpretazioni e cure.
Tuttavia, il grande passo in avanti di queste nuove Linee Guida è che per la prima volta in assoluto si parla di come la PCOS abbia un impatto rilevante, sia emotivamente che socialmente, sulla vita delle donne che ne soffrono.
I punti principali delle Linee Guida PCOS 2023
Revisione dei criteri diagnostici
Nelle linee guida viene sottolineata l’importanza di una diagnosi PCOS più accurata. La grande novità nella diagnosi per le donne adulte è rappresentata infatti dall’ormone antimulleriano (AMH). È consigliato un controllo di questo ormone, poiché chi soffre di sindrome dell’ovaio policistico può registrare un aumento dei livelli di AMH superiori da due a tre volte rispetto alle donne sane. [2]
Ecco, quindi, che per una diagnosi PCOS è necessario che si presentino 2 su 3 dei seguenti sintomi:
- oligo o anovulazione,
- segni clinici e biochimici di iperandrogenismo,
- ovaio policistico o livelli elevati di AMH.
Individuazione precoce della PCOS nelle adolescenti
Riconoscendo l’importanza di un intervento tempestivo, le linee guida enfatizzano l’individuazione della PCOS nelle adolescenti. La tempestività nella diagnosi e nella gestione durante questa fase cruciale può prevenire potenziali complicazioni e migliorare i risultati a lungo termine.
Purtroppo però il nuovo approccio che include la valutazione dei livelli di AMH non può essere applicato alle adolescenti PCOS a causa di una scarsa specificità.
Per questo motivo tra i principali sintomi per una corretta diagnosi di PCOS nell’adolescenza troviamo: [3]
- irregolarità mestruali: cicli superiori a 90 giorni dopo più di un anno dal menarca; cicli inferiori a 21 giorni o superiori a 45 giorni (da 1 a 3 anni dopo il menarca); cicli inferiori a 21 o superiori a 35 giorni (oltre i 3 anni dal menarca);
- presenza di irsutismo, acne severa e/o l’iperandrogenismo confermato da analisi biochimiche;
- presenza di ansia o depressione.
Cosa molto importante da sapere è che una rivalutazione della diagnosi è strettamente necessaria dopo alcuni anni, poiché le condizioni possono cambiare da adulte.
Piani di trattamento su misura per ogni donna
Non esiste una soluzione unica nella gestione della PCOS. Le nuove linee guida sottolineano l’importanza di trattamenti personalizzati, considerando sintomi, anamnesi e preferenze di ogni donna. Questo approccio che si focalizza sulla paziente garantisce che l’assistenza sia in linea con le esigenze specifiche di ogni persona.
Modifiche allo stile di vita come terapia di prima linea
Ancora una volta vengono poste al centro della gestione della PCOS le modifiche allo stile di vita. Dieta, esercizio fisico, gestione del peso, controllo dello stress e degli aspetti emotivi della sindrome sono considerati interventi di prima linea nell’affrontare i problemi metabolici e nel migliorare il benessere generale.
Innovazioni terapeutiche
Le linee guida fanno luce sui recenti progressi nei trattamenti terapeutici. Vengono esplorate nuove sostanze e in particolar modo viene affermato che l’inositolo, calibrato sulla base del quadro clinico, può essere preso in considerazione per un potenziale miglioramento nelle alterazioni metaboliche.
Consapevolezza sulla salute cardiometabolica
La PCOS è associata a un aumentato rischio di problemi cardiovascolari. Le linee guida sottolineano delle valutazioni regolari di questi valori per tenere sotto controllo fattori di rischio come la resistenza all’insulina e la dislipidemia. Inoltre, è risultato che l’etnia è un fattore importante da considerare quando si valuta e si gestisce il rischio cardiovascolare nella PCOS.
L’importanza della salute mentale
L’impatto della PCOS si estende oltre l’aspetto fisico. Nelle linee guida sono integrate considerazioni sulla salute mentale, che sostengono valutazioni psicologiche di routine e interventi appropriati alla luce del fatto che circa il 34% delle donne che soffrono di PCOS manifestano depressione, mentre il 45% manifestano ansia, contro il 7% della popolazione femminile. [4]
Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche Convivere con la PCOS: assumere il controllo contro ansia, depressione e paure
Trasparenza sui rischi del trattamento della PCOS
Essere informate correttamente sulla sindrome dell’ovaio policistico è fondamentale. Le linee guida forniscono informazioni chiare sui potenziali rischi e benefici delle varie opzioni terapeutiche, consentendo alle pazienti di partecipare attivamente al proprio percorso di gestione della sindrome.
Approccio a lungo termine nella gestione della PCOS
La PCOS è una condizione permanente e le linee guida sottolineano la necessità di una gestione continua e a lungo termine. Sono fortemente consigliate visite regolari di follow-up per monitorare i progressi, adattare la terapia secondo necessità e garantire così risultati di salute ottimali.
Fonte:
[1] The Rotterdam ESHRE/ASRM-Sponsored PCOS Consensus Workshop Group 2004
[2] Yu Ran et al., The Relationship of Anti-Mullerian Hormone in Polycystic Ovary Syndrome Patients with Different Subgroups
[3] A.S. Peña et al. Adolescent polycystic ovary syndrome according to the international evidence-based guideline
[4] A.A. Deeks et al., Is having polycystic ovary syndrome a predictor of poor psychological function including anxiety and depression?