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Cos’è la sindrome dell’intestino irritabile?

La sindrome dell’intestino irritabile, dall’inglese Irritable Bowel Syndrome (IBS), è una condizione cronica intestinale non associata ad alterazioni organiche o di tipo infiammatorio, di cui non sono ancora chiare le cause.

Colpisce circa il 10% degli italiani, ma a soffrirne sono principalmente le donne, circa due volte più degli uomini e in prevalenza nella fascia di età tra i 20 e i 50 anni. [1]

Come si manifesta l’IBS

L’IBS, in genere, si presenta a fasi alterne: in alcuni periodi i disturbi migliorano, in altri si riacutizzano.

I sintomi più frequenti sono: [1]

  • mal di pancia, o crampi addominali che peggiorano dopo i pasti
  • gonfiore addominale a causa di aria eccessiva nella pancia
  • diarrea
  • stitichezza

Tuttavia, chi soffre di questa sindrome molto spesso lamenta anche altri disturbi come emicrania, ansia, depressione, fibromialgia, fatica cronica, cistite e problemi nella sfera sessuale. E non solo, il 60% dei pazienti dice di avvertire anche debolezza e affaticamento. [2]

In ogni caso, visto che i sintomi da IBS sono piuttosto comuni ad altre patologie, per la sua diagnosi sono stati definiti dei criteri diagnostici internazionali, chiamati criteri di Roma, che richiedono la presenza di dolore addominale per almeno un giorno a settimana negli ultimi 3 mesi con almeno due dei seguenti disturbi: [3]

  • Dolore correlato alla defecazione
  • Dolore associato a un cambiamento nella frequenza delle evacuazioni
  • Dolore associato a un cambiamento nella consistenza delle feci.

E sempre nei criteri di Roma la sindrome dell’intestino irritabile è stata distinta in 4 tipologie diverse: [4]

  1. IBS-C con stitichezza: feci dure granulose per il 25% del tempo
  2. IBS-D con diarrea: feci liquide o acquose per il 25% del tempo
  3. IBS-M misto: feci dure granulose si alternano a feci liquide o acquose
  4. IBS-U non classificabile: pazienti con criteri diagnostici della sindrome dell’intestino irritabile ma con manifestazioni che non rientrano negli altri tre gruppi.

Quali sono le cause?

Ad oggi, non si conoscono le cause, ma alcune ipotesi fanno riferimento ad alterazioni della motilità intestinale, allo stress, ad alterazioni della flora batterica intestinale e alla familiarità.

Tuttavia, i fattori che concorrono all’insorgenza della malattia intestinale sono: [4]

  • psico-sociali
  • biologici
  • composizione del microbiota intestinale
  • infiammazione
  • uso di farmaci (come ad esempio gli antibiotici)
  • alterazioni dell’attività motoria intestinale
  • alterazioni della permeabilità della mucosa intestinale

La PCOS è un fattore di rischio?

Recentemente alcuni studi si sono concentrati sulla prevalenza di IBS nelle donne con PCOS per cercare di comprendere se la sindrome costituisca o meno un fattore di rischio in più.

Uno studio del 2020, condotto in Iran su 201 donne, ha confrontato la prevalenza dell’IBS nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico rispetto alle donne sane.

I risultati parlano chiaro: i sintomi da IBS sono presenti nel 20% delle donne con PCOS, rispetto alle donne sane che riscontrano questi disturbi solo nell’11% dei casi. [5]

Analizzando diversi studi è emerso come ci sono principalmente tre elementi caratterizzanti la PCOS che finiscono per incidere anche sulla comparsa della sindrome dell’intestino irritabile:

  • alterati livelli LH/FSH
  • stress
  • infiammazione cronica

Alterati livelli LH/FSH

Forse non tutte sanno che l’aumento dei livelli di ormoni ovarici diminuisce il transito gastrointestinale [6]. Infatti, le donne con IBS riferiscono sintomi correlati alla stitichezza molto più degli uomini, tranne durante le mestruazioni in quanto i livelli ormonali si riducono [7].

Ma non solo, nella ricerca iraniana del 2020 è emerso anche che il 20,8% delle donne PCOS presenta costipazione IBS dominante (IBS-C). E sembra che la causa di questa tipologia di IBS sia dovuta proprio ai livelli alterati di LH/FSH, che sono caratteristici della PCOS e che finiscono per interferire con la funzione intestinale. [5]

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche PCOS, l’importanza del rapporto LH e FSH

L’incidenza dello stress

Come abbiamo già visto, stress, ansia e depressione sono alcuni dei fastidi che lamenta chi soffre di IBS.

In quest’ottica dobbiamo sicuramente ricordare come diversi studi in letteratura hanno dimostrato che circa il 34% delle donne che soffrono di PCOS manifesta depressione, mentre il 45% manifesta ansia, contro il 7% della popolazione femminile [8].

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche Convivere con la PCOS: assumere il controllo contro ansia, depressione e paure

Ma qual è quindi la correlazione tra stress/ansia e IBS?
Diversi studi scientifici si sono soffermati su questo aspetto arrivando alla conclusione che lo stress può influenzare la funzione gastrointestinale. [5]

Sembra, infatti, che il malessere digestivo sia strettamente correlato all’ansia, poiché nell’intestino sono presenti numerosi nervi che comunicano con il cervello attraverso dei segnali (gli ormoni CRH). Stress e l’ansia, quindi, rilasciando CRH in maniera eccessiva finiscono per causare spasmi e diarrea.

Infiammazione cronica

Ma il rischio di IBS per le donne con PCOS sembrerebbe dipendere anche dall’infiammazione cronica che può essere causata dalla sindrome dell’ovaio policistico.

Evidenze scientifiche recenti hanno sottolineato come nelle donne PCOS si assiste frequentemente a un incremento degli indici infiammatori correlati a uno stato infiammatorio silente, ma cronicizzato.

Viene spesso riscontrato un incremento della proteina C reattiva (CRP), dell’interleuchina-6 (IL-6), dell’interleuchina-18 (IL-18), delle citochine ed interleuchine ad azione pro-infiammatoria che, a loro volta, contribuiscono all’iper-androgenismo e alle problematiche metaboliche. [9]

E una review del 2018 ha proprio dimostrato come l’infiammazione può svolgere un ruolo patogeno nell’IBS. [10]

Conclusioni

Come abbiamo visto, PCOS e IBS sono collegate da diversi fattori.
Se soffri di IBS o pensi di soffrirne è importante rivolgersi al proprio ginecologo o gastroenterologo per un’ulteriore valutazione.

Ricordiamo sempre, in ogni caso, quanto siano importanti i cambiamenti nello stile di vita con una dieta sana ed equilibrata che possono aiutare a gestire entrambi le sindromi.

Fonti

[1] ISSalute: La sindrome dell’intestino irritabile
[2] Humanitas: Sindrome dell’intestino irritabile
[3] Manuale MSD: Sindrome dell’intestino irritabile
[4] M.I.Cro Onlus: La diagnosi per la Sindrome da Intestino Irritabile
[5] F. Bazarganipour et al., The impact of irritable bowel syndrome on health-related quality of life in women with polycystic ovary syndrome
[6] M. Heitkemper et al., Impact of sex and gender on irritable bowel syndrome
[7] O. Y. Lee: Gender-related differences in IBS symptoms
[8] A.A. Deeks et al., Teede Is having polycystic ovary syndrome a predictor of poor psychological function including anxiety and depression?
[9] S. Ramamoorthy et al., A Cross Sectional Study on the Status of Inflammatory Markers in Polycystic Ovary Syndrome (Pcos) in Indian Population
[10] Qin Xiang Ng et al., The role of inflammation in irritable bowel syndrome (IBS)

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