La community sulla sindrome dell'ovaio policistico
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L’insulino-resistenza, per esempio, è spesso associata all’obesità. Quest’ultima, sappiamo essere dannosa per la salute, aumentando il rischio di complicazioni cardiovascolari, di iperinsulinemia e di diabete di tipo 2.

Ancora, la PCOS ha degli effetti psicologici importanti ed è spesso associata a stress e ansia.

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche Convivere con la PCOS: assumere il controllo contro ansia, depressione e paure

Alla luce dell’impatto che la PCOS ha sulla qualità della vita, è naturale domandarsi: esiste una cura definitiva? Si tratta di una condizione reversibile?

Purtroppo, a oggi non esiste una cura definita per la PCOS, ma esistono delle strategie terapeutiche per gestire la sindrome nel lungo periodo.
Vediamole insieme!

Perché non c’è una cura definitiva?

Nonostante la crescente attenzione verso la PCOS, esistono solo pochi gli studi che sono stati in grado di cogliere e indagare questa sindrome in tutta la sua complessità.

Ad oggi, uno degli aspetti più dibattuti riguarda proprio le cause scatenanti la PCOS. L’origine e le cause primarie della sindrome non sono ancora state identificate. Un crescente numero di pubblicazioni ipotizza che queste vadano rintracciate nella genetica [1]. Tuttavia, sono necessari ulteriori approfondimenti e indagini delle cause della PCOS.

Il fatto che la causa principale non sia stata ancora identificata rende difficile per studiosi e ricercatori trovare una cura che “guarisca” dalla sindrome.

Gestione di lungo periodo della PCOS

Alla luce di quanto detto, ne consegue che non possiamo parlare di una vera e proprio “cura” per la PCOS, ma piuttosto di una serie di opzioni terapeutiche combinate per migliorare lo stato di salute e la qualità della vita.

Gestione del sovrappeso e dell’obesità

Sappiamo bene che la maggior parte, circa il 60-70%, delle donne PCOS è in sovrappeso o obesa.

Ma forse non tutte sanno che la prevalenza di sovrappeso e obesità nelle donne con la sindrome è estremamente variabile da paese a paese. Per fare un esempio, la proporzione di donne PCOS che sono sovrappeso ma non obese va dal 10% in Italia al 37% in Kuwait. L’obesità è di gran lunga più diffusa negli Stati Uniti e in Australia, dove è associata alla PCOS rispettivamente nel 61% e 76% dei casi [2].

Intervenire tempestivamente contro sovrappeso e obesità è molto importante nelle donne PCOS, non solo per prevenire lo sviluppo di malattie dell’apparato cardiovascolare, ma anche per ripristinare la salute dell’apparato riproduttivo.

Le linee guida suggeriscono infatti che le modifiche allo stile di vita siano la prima strategia terapeutica per la PCOS: ciò significa combinare dieta ed esercizio fisico. Ancora, la dieta PCOS deve essere completa da un punto di vista nutritivo e specifica rispetto all’età della donna, combinando il giusto apporto di grassi, fibre, cereali integrali, proteine, frutta e verdura [3].

E per quanto riguarda, invece le donne magre o normopeso? Già, perché la PCOS non è esclusiva delle donne in sovrappeso/obese, ma può colpire anche chi non ha problemi di peso.

Se in generale la perdita di peso del 5-10% è uno dei trattamenti di prima linea nella PCOS, per le pazienti magre è molto importante mantenere il proprio peso.

Per saperne di più, ti consigliamo di leggere anche La PCOS colpisce anche le donne magre?

Trattare i sintomi della PCOS

Il trattamento implica anche la gestione di segni e sintomi della PCOS. Le strategie terapeutiche sono diverse e devono essere mirate all’obiettivo che si vuole raggiungere.

Per esempio, l’irsutismo o l’acne possono essere affrontati dal medico curante attraverso la terapia più adatta alla donna.

La pillola contracettiva, anche se non costituisce una cura vera e propria perché non agisce sulle cause della patologia, può rappresentare una prima alternativa per la gestione dei sintomi e per regolarizzare il ciclo mestruale [4].

Ne abbiamo parlato nel nostro articolo Ovaio policistico e pillola anticoncezionale? Svelati pro e contro

Insulino-resistenza e fertilità

I giusti complementi alimentari o integratori possono rappresentare un valido aiuto. Nel trattamento della PCOS, gli inositoli sono stati largamente studiati e la ricerca ne ha dimostrato i benefici. Infatti, sia il Myo-Inositolo (MYO) che il D-Chiro Inositolo (DCI) hanno dimostrato di migliorare molti aspetti metabolici e riproduttivi della PCOS. Gli inositoli appartengono alla famiglia delle vitamine del gruppo B e sono componenti fisiologici delle membrane cellulari. Gli inositoli vengono prodotti dal nostro organismo e sono presenti in natura in diversi alimenti: frutta, fagioli, cereali e noci.

Mentre sappiamo che esistono ben 9 tipi di inositolo, sono proprio il MYO e il DCI che hanno mostrato i maggiori benefici nella PCOS in quanto lavorano nell’organismo come secondi messaggeri dell’insulina [5].

Nel dettaglio, in una Review pubblicata a Marzo 2020 ad opera di un Gruppo di Esperti degli Inositoli è emerso come nelle pazienti PCOS trattate col solo myo inositolo, o con il myo inositolo e d-chiro-inositolo nel rapporto 40:1, si sono registrati: [6]

Inoltre, il Myo-inositolo ha dimostrato di essere in grado di migliorare la qualità ovocitaria, ripristinare il ciclo mestruale e quindi la fertilità nelle donne PCOS [7].

Per saperne di più, ti consigliamo di leggere anche Myo inositolo: per gli Esperti vero alleato nella PCOS

Conclusioni

Ricapitolando, ad oggi non esiste una cura definitiva per la PCOS che quindi si qualifica come una sindrome cronica e non reversibile.

Nonostante ciò, esistono diverse strategie terapeutiche per migliorare i parametri metabolici e riproduttivi che, combinati con uno stile di vita sano, possono migliorare la qualità della vita delle donne PCOS e aiutarle a prevenire rischi più gravi per la salute.

Fonti

[1] Genetics of Polycystic Ovary Syndrome
[2] Amsterdam ESHRE/ASRM-Sponsored 3rd PCOS Consensus Worshop Group Consensus on women’s health aspects of polycystic ovary syndrome (PCOS)
[3] Longterm management of Polycystic Ovarian Syndrome (PCOS)
[4] Anderson Sanches de Melo et al, Hormonal contraception in women with polycystic ovary syndrome: choices, challenges, and noncontraceptive benefits
[5] Costantino D, Minozzi G, Minozzi E, Guaraldi C. Metabolic and Hormonal Effects of Myoinositol in Women With Polycystic Ovary Syndrome: a Double-Blind Trial. Europ Review Med Pharmacol Sci. 2009;13(2):105-110.
[6] Facchinetti F et. al., Experts’ opinion on inositols in treating polycystic ovary syndrome and non-insulin dependent diabetes mellitus: a further help for human reproduction and beyond
[7] Unfer V, Carlomagno G, Rizzo P, Raffone E, Roseff S. Myo-Inositol Rather Than D-Chiro-Inositol Is Able to Improve Oocyte Quality in Intracytoplasmic Sperm Injection Cycles. A Prospective, Controlled, Randomized Trial. Europ Review Med Pharmacol Sci. 2011;15(4):452-457.

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